venerdì 17 ottobre 2008

Indochine

Srotolo di seguito i testi di alcune rappresentative canzoni del pop francese. (Censuro i testi di Carla Bruni per ovvie ragioni diplomatiche).

Alain Bashung - "Résidents De La République"
Un jour je t'aimerai moins
Jusqu'au jour où je ne t'aimerai plus
Un jour je sourirai moins
Jusqu'au jour où je ne sourirai plus
Un jour je parlerai moins
Jusqu'au jour où je ne parlerai plus
Un jour je cou rirai moins
Jusqu'au jour où je ne cou rirai plus

Renan Luce - "Repenti"
Mafioso jusqu'au bout des ongles
J'suis dev'nu le poch'tron du coin
Quand les hommes de main de mon oncle
Recherchent Tony-Les-Deux-Poings

Dans les premiers mois de ma planque
J'ai cru qu'ma vie serait la même
En recréant ce qui me manque
De ma Sicile américaine

Repenti
J'ai trahi


KATERINE - "Je vous emmerde"
J'aurai pu être millionaire
avec une piscine et vu sur la mer
mais je suis dans la merde et je vous emmerde
sentimentalment : démissionaire
professionellement : suicidaire
Tu vois?
Moi je suis une merde et je vous emmerde

Ma che razza di inviti al suicidio sono questi? Gesu', i Duran Duran erano dei precoci Franco Battiato, a confronto. Peraltro, la scena rock-pop francese e' di tutto rispetto, ma i bassifondi della scena sono piu' bassi che altrove. Per quanto mi riguarda, il mio gruppo preferito di questo periodo sono gli Indochine, che in Francia hanno dominato la New Wave negli anni '80 e sono tuttora vivi vegeti e meglio di tanti altre banducole e cantautorucoli parigini. Cinque canzoni da tramandare ai posteri: "L'Aventurier", "Trois Nuits Par Semaine", "Pink Water", "Adora", "J'ai demandé à la lune". E cosi' da qualche giorno passa il mio tragitto in macchina casa-lavoro, lavoro-casa.

venerdì 3 ottobre 2008

Astonishing Bollani


Come dite in italiano "astonishing"? Per dire di un trio di virtuosi jazz, giocolieri delle note che fanno dell'inaspettato un tappeto volante dal quale giganteggiano su un pubblico arrendevole. E questo fu il concerto dello "Stefano Bollani Trio" nello Studio 4 del Teatro Flagey, ieri sera. Un tipo semiserio, 'sto Bollani, serio dalla punta delle dita al giro dei polsi, semi- per tutto il resto, tipo nei siparietti coi suoi due compagni danesi, con i quali solletica nel pubblico istinti giocosi.

Bel concerto, solita bella gente italiana della Bruxelles da bere, damazze rifatte mezze-acculturate accompagnate da vecchi cialtroni dall'istinto biscazziere catapultati in qualche direzione generale della Commissione Europea dove maneggiano interesting traffici, frotte di gioventu' un po' intellettualoide ma anche no, in cerca dell'ennesimo punto d'orgoglio dell'italianita' all'estero - Bollani vale anche due punti - tanto ormai dell'italianita' in Italia c'e' rimasta soltanto la buccia.