venerdì 17 ottobre 2008

Indochine

Srotolo di seguito i testi di alcune rappresentative canzoni del pop francese. (Censuro i testi di Carla Bruni per ovvie ragioni diplomatiche).

Alain Bashung - "Résidents De La République"
Un jour je t'aimerai moins
Jusqu'au jour où je ne t'aimerai plus
Un jour je sourirai moins
Jusqu'au jour où je ne sourirai plus
Un jour je parlerai moins
Jusqu'au jour où je ne parlerai plus
Un jour je cou rirai moins
Jusqu'au jour où je ne cou rirai plus

Renan Luce - "Repenti"
Mafioso jusqu'au bout des ongles
J'suis dev'nu le poch'tron du coin
Quand les hommes de main de mon oncle
Recherchent Tony-Les-Deux-Poings

Dans les premiers mois de ma planque
J'ai cru qu'ma vie serait la même
En recréant ce qui me manque
De ma Sicile américaine

Repenti
J'ai trahi


KATERINE - "Je vous emmerde"
J'aurai pu être millionaire
avec une piscine et vu sur la mer
mais je suis dans la merde et je vous emmerde
sentimentalment : démissionaire
professionellement : suicidaire
Tu vois?
Moi je suis une merde et je vous emmerde

Ma che razza di inviti al suicidio sono questi? Gesu', i Duran Duran erano dei precoci Franco Battiato, a confronto. Peraltro, la scena rock-pop francese e' di tutto rispetto, ma i bassifondi della scena sono piu' bassi che altrove. Per quanto mi riguarda, il mio gruppo preferito di questo periodo sono gli Indochine, che in Francia hanno dominato la New Wave negli anni '80 e sono tuttora vivi vegeti e meglio di tanti altre banducole e cantautorucoli parigini. Cinque canzoni da tramandare ai posteri: "L'Aventurier", "Trois Nuits Par Semaine", "Pink Water", "Adora", "J'ai demandé à la lune". E cosi' da qualche giorno passa il mio tragitto in macchina casa-lavoro, lavoro-casa.

venerdì 3 ottobre 2008

Astonishing Bollani


Come dite in italiano "astonishing"? Per dire di un trio di virtuosi jazz, giocolieri delle note che fanno dell'inaspettato un tappeto volante dal quale giganteggiano su un pubblico arrendevole. E questo fu il concerto dello "Stefano Bollani Trio" nello Studio 4 del Teatro Flagey, ieri sera. Un tipo semiserio, 'sto Bollani, serio dalla punta delle dita al giro dei polsi, semi- per tutto il resto, tipo nei siparietti coi suoi due compagni danesi, con i quali solletica nel pubblico istinti giocosi.

Bel concerto, solita bella gente italiana della Bruxelles da bere, damazze rifatte mezze-acculturate accompagnate da vecchi cialtroni dall'istinto biscazziere catapultati in qualche direzione generale della Commissione Europea dove maneggiano interesting traffici, frotte di gioventu' un po' intellettualoide ma anche no, in cerca dell'ennesimo punto d'orgoglio dell'italianita' all'estero - Bollani vale anche due punti - tanto ormai dell'italianita' in Italia c'e' rimasta soltanto la buccia.

giovedì 18 settembre 2008

Malitalia

Quella imprecazione scaturita dallo stress, ogni volta che volavamo Alitalia, e i bagagli non pervenuti, il rombo da emicrania dei vecchi MD80, i ritardi che si accumulavano e facevano perdere coincidenze, le notti in albergo intorno a Malpensa con sveglia alle 4, i prezzi alle stelle sulle tratte cruciali, monopolizzate grazie alla politica, e quella volta che il comandante annunciò testualmente "ci scusiamo per il ritardo nel decollo ma metà del personale di terra è a casa a vedere la partita della Roma", tutto questo generava nello stomaco, all'atterraggio, quella imprecazione "mai più Alitalia", con un auspicio "che fallisca e vada al diavolo".

E adesso che fallisce, alla notizia del ritiro dell'offerta da parte della CAI persino i dipendenti Alitalia in assemblea permanente reagiscono con un'ovazione, giubilo e tripudio. Anche per loro nel giorno in cui perdono il lavoro, è arrivato il momento di scagliare le più inconcepibili invettive, gonfi di ferocia e di frustrazione, contro questo marchio che negli anni si è trasformato, come fu per Olivetti, da vanto del made in Italy a vergogna nazionale.

Un paese intero, in continuo declino da vent'anni.

E' andata com'è andata, con i sindacati che hanno tirato troppo la corda e dopo lo strappo si ritrovano più deboli, 20mila lavoratori in meno da rappresentare; i sedicenti imprenditori barboni e pidocchiosi, disposti a tirare fuori solo un euro e per guadagnarne dieci, senza prendersi rischi; il governo di quel pirata di Berlusconi che scarica un suo personale fallimento sulle spalle degli italiani che si impoveriscono un pizzico in più, restando impunito - l'ennesima volta; e 20mila famiglie da risistemare, gente infelice, insicura, stressata che dovrà rimettersi a cercare lavoro.


Ma per la prima volta dopo decenni di vischiose manovre, di zone grigie che non sono mai un sì o un no chiaro, c'è una conclusione, un passaggio definitivo: qualcuno che dice no, vivaddio un po' troppi che si sono messi tutti insieme a dire no: gli imprenditori, i sindacati, il governo, i piloti, le hostess, un giro di no - nessuno disposto a cedere, nessuno turbato, nessuno minimamente esitante dinanzi al tetro sipario che calava su un marchio la cui seduzione è degenerata in disgusto in appena dieci anni.

giovedì 31 luglio 2008

Passa dall'Ufficio

Che vergogna.

Qualcuno nel mio ufficio ha un passaporto italiano con cognome brasiliano, dato dalla combinazione dei cognomi di madre+padre; dopo 15 anni la burocrazia italiana si accorge della distorsione: il tuo cognome puo' avere nell'ordine i cognomi di padre+madre. Risultato, il qualcuno brasiliano con avi e passaporto italiano deve cambiare cognome, ma ovviamente come cazzo fa se ha vissuto 44 anni con quelle generalita'? Te lo dico io come cazzo fa, risponde la burocrazia italiana: fa ricorso in tribunale. E allora il qualcuno brasiliano con avi calabresi, che in italiano sa dire a stento "buongiorno" e "buon appetito", contatta un brillante e costoso avvocato a Roma, scrive tre lettere di protesta, le consegna via raccomandata, una al Consolato d'Italia a Liegi, una all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero, una all'Ufficio di Stato Civile del Comune di Roma, il tutto in fretta e furia perche' la burocrazia italiana e' talmente efficiente che se non ti mette un po' di fretta al culo perde l'autostima, il tutto a un prezzo esorbitante, per una cacata di malinteso che non cambiera' le sorti del mondo.

Risultato. Il solerte avvocato romano deposita il ricorso in Tribunale ('er palazzaccio) e chiama il mio stressato collega. Il quale esulta. "E cosi' sei riuscito a entrare in tribunale in Italia", il mio neutro commento. Il collega fiammingo, poteva mica perdere l'occasione? "Conosci qualcuno che puo' fare una legge per te laggiu'?" chiede, e l'allusione e' amara. Ma aggiunge: "altrimenti per ottenere giustizia devi sparare a qualcuno". "Ma sai", dice il brasileiro, assumendo quell'aria da guappo che gli riesce cosi' bene, "vengo do Brazil, ho una certa pratica di 'sti affari".

E questa e' l'immagine dell'Italia all'estero.

Poi c'e' la Camera di Commercio Italo-Belga che organizza un Master in Europrogettazione a Bruxelles. E c'e' un impavido intrepido e intraprendente amico degli amici che vuole frequentare questo Master. Ma siccome l'amico degli amici i soldi non li trova per terra, fa domanda alla sua amata Regione Puglia d'origine per ottenere una borsa di studio. Carte, timbri, fax, telefonate, mail, appuntamenti. Parte la domanda per l'ammissione al Master. Parte lo stesso giorno la domanda per l'ottenimento della borsa di studio. Le graduatorie del Master a Bruxelles sono previste per la fine di Luglio. Le graduatorie della borsa di studio a Bari sono previste per la fine di Luglio. Il 24 Luglio l'amico degli amici viene informato dalla Camera di Commercio Italo-Belga, "hai vinto il master". E senza attendere oltre, chiama la Regione Puglia e chiede "che' per caso ho vinto anche la borsa di studio?" E la' gli rispondono: "tu ghiamare per borza di zdudio? Qui Luglio-Agozto duddo ghiuzo, niende lavorare. Fine Zettembre forze, tu ghiamare di nuovo".

Fine Settembre? Ma i corsi del master iniziano prima della fine di Settembre, e il pagamento dell'iscrizione dev'essere effettuato prima dell'inizio dei corsi!

Che dire. Comunque vada sara' un suc-cesso.

lunedì 23 giugno 2008

E Daje!

Italiani pizza mandulin mafia berlusconi

Veniamo da Lontano e Andiamo Lontano

Avrebbero potuto continuare a giocare a oltranza per una settimana: gli spagnoli sarebbero arrivati al 99% del possesso di palla ma non sarebbero mai entrati nell'area di rigore italiana, gli sarebbero cresciute le barbe ma non avrebbero fatto altro che continuare a tirare da fuori, frustrati. E gli italiani avrebbero continuato a distruggere automaticamente il gioco spagnolo a centrocampo, in eterno, incapaci poi di impostare un'azione qualunque, continuando a lanciare inutilmente lo spaventapasseri Toni.

Percio' i rigori sono stati infine una liberazione opportuna: il martirio e' finito e ce ne siamo tornati a casa con le mazze in spalla e i fagotti appesi. Che goduria per i nostri nemici di sempre. "Welcome in the club" dei falliti, mi ha salutato stamattina un collega olandese, dopo essere uscito miseramente dalla competizione con la Russia.

Da notare: il pubblico del Consolato d'Italia ha reagito con un'ovazione quando Alessandro Del Piero e' entrato in campo nei tempi supplementari. Ovviamente non ha toccato palla. Antonio Cassano si e' onestamente districato fra dribbling e colpi di tacco distribuendo palla ai 10 cadaveri che si trovava intorno, mettendo almeno 4 palle sulla fronte di Toni, il quale colpiva in direzione della tribuna, e non ha ricevuto il benche' minimo applauso. Qui capisci la storia dei santi in paradiso. Del Piero sara' popolare perche' ha vinto tutto, ma ha anche avuto in squadra Nedved, Trezeguet, Inzaghi; Cassano e' partito da lontano, anzi dal fondo, i vicoli di Bari vecchia, e' nato irregolare, si e' gia' fatto grande oltre quello che qualsiasi ragazzino di Bari vecchia abbia mai potuto fare, chissa' se arrivera' mai a alzare una coppa, anzi chissa' come finira'.

P.s. Questa mattina il PIL del Belgio e' aumentato di colpo del 3%. Buono, no? Semplicemente sono successi un paio di incidenti stradali in due punti critici del traffico mattutino in entrata per Bruxelles, in piu' qualche genio ha deciso di chiudere al traffico per lavori altri due o tre punti critici e si sono verificati in tutto 50 km di code intorno alla capitale. Bene, dopo stamattina qualcuno comprera' delle auto nuove. Qualcuno ha speso il triplo del carburante. Al termine dei lavori in corso avremo una striscia di asfalto in piu' e una striscia di verde in meno. Le emissioni di CO2 sono quintuplicate, la corrosione degli edifici in centro ha avuto picchi, qualcuno rifara' in anticipo la facciata della propria maison, qualcuno ha respirato piu' smog di quello che doveva e dovra' andare in ospedale e farsi curare l'asma, qualcun altro ha avuto una crisi di nervi per aver aspettato 3 ore in coda e questa sera mangera' il triplo o sara' costretto ad andare in un centro benessere il prossimo weekend per staccare il cervello dallo stress quotidiano. In tutti questi casi i consumi aumentano, il PIL aumenta e la qualita' della vita, ops: sprofonda.

giovedì 19 giugno 2008

Catenaccio e Contropiede

C'erano almeno il triplo degli spettatori al Consolato d'Italia a rue du Livourne per la partita Italia-Francia, rispetto alla partitaccia contro la Romania. A dimostrazione del fatto che coi francesi e' sempre finale, nonostante le due squadre fossero entrambe con un piede nella fossa. La Romania era data per vincente contro una svogliata Olanda e tra Francia e Italia sarebbe stata fatica sprecata. Invece gli olandesi hanno deciso di non perdere la concentrazione e mantenere lo spirito da competizione e l'Italia, come sempre, ha tirato fuori le palle nel momento decisivo, ma prima aveva voluto, come sempre, mettersi nei guai.

Spiegavo ai miei colleghi questo atteggiamento tutto italiano: prima annegare nel fango e poi reagire alla disperata ma efficacemente, come nessun altro saprebbe: catenaccio e contropiede, sofferenza e furbizia, nel calcio come nella vita di tutti i giorni. Non siamo grandi palleggiatori, non siamo fatti per il bel gioco d'attacco all'olandese, all'argentina, alla brasiliana. Siamo maestri del minimo sforzo, maestri nel consumare i centrocampi altrui, nel costringerli a ragionare a lungo per trovare sbocchi, corridoi, percorsi logici, che poi puntualmente annulliamo con piallamenti da carrarmato alla Gattuso. E siamo maestri nell'arte di arrangiarsi, ne sa qualcosa Zambrotta che da quando aveva 5 anni non sa mai prima di una partita se giochera' a sinistra o a destra. E siamo ancora maestri dell'espediente, questi quarti di finale ce li siamo infine guadagnati con un rigore, un autogol e un calcio in culo, come in altri tempi ci guadagnammo il si' al Trattato di Maastricht.

Ma spiegare a questi stranieri l'atmosfera del Consolato d'Italia a rue du Livourne, fatta di italo-belgi della terza generazione, perlopiu' pizzaioli con venti parole italiane di vocabolario, e poi di rampanti esuli scampati alla feroce razzia berlusconiana dell'Italia di oggi: studenti, stagiaires, tuttofare all'italiana in carriera (portaborse, pubblicitari, eurocrati, avvocati, p.r., artisti, giornalisti). Spiegare magari a fiamminghi e tedeschi il significato intimo di catenaccio e contropiede, non uno schema calcistico ma un'espressione esistenziale, una ragione d'essere, l'essenza stessa delle nostre filosofie di vita, e' fatica sprecata, perche' loro sono gli stessi che continuano a chiedermi a pranzo, sbarricando gli occhi, perche' mischio la pasta con i fagioli, dove la pasta & fagioli e' un fatto di costume, evoca operai in canottiera durante la pausa pranzo.

E cosi' ieri entravo in ufficio esclamando fiero "we made it!", all'italiana "abbiamo vinto", mentre quando "hanno perso" immediatamente prende forma l'accanimento nei confronti dei poveri cristi che devono portare la croce per sessantamilioni di commissari tecnici, sessantamilioni di presidenti della repubblica, sessantamilioni di capireparto, sessantamilioni di arbitri delle esistenze altrui...

E comunque, nella bolgia del festeggiamento al Consolato d'Italia a rue du Livourne, una sciarpa biancoverde dell'AFP GIOVINAZZO di hockey su pista ha sventolato dinanzi alle immagini dei francesi battuti da Cassano e De Rossi, stoffa buona per i momenti di saudade acuta.

venerdì 13 giugno 2008

L'affare Cinese

Nell'avvincente e iperavanzato mondo della microelettronica, nel quale lavoro, capita di dover affrontare tragedie come il terremoto che ha scosso la Cina. E di dover leggere sulla stampa specializzata degli articoli con questo titolo: "Terremoto in Cina Responsabile della Ridotta Domanda di Telefoni Cellulari".

Disumano.

La terra trema. Decine di migliaia di poveri e innocenti esseri umani muoiono. Il mondo avanzato ci passa sopra indifferente: la notizia passa nei telegiornali per un paio di giorni, qualche pigro container parte dai porti occidentali con farmaci, cibo, coperte, in automatico. E poi si torna a contare soldi. Perche' questo facciamo nell'evoluto occidente. Contiamo soldi e ci accorgiamo che, morti X cinesi, devastata e impoverita improvvisamente la regione Y della Cina, la domanda di telefoni cellulari subira' un'unghiata dello Zeta per cento.

La Cina. Paese comunista di nome, capitalista nei fatti. Paese che schifa i diritti umani. Schifa le convenzioni internazionali sull'ambiente e sull'energia. Paese in divorante crescita economica, il costo del nostro pieno di benzina e' dovuto al fatto che la Cina chiede sempre piu' petrolio per alimentare l'industria, il petrolio scarseggia e il suo costo aumenta.

Un miliardo e mezzo di cinesi. Una riserva inesauribile di forza lavoro. Un lavoro fatto da un europeo costa non so quante volte tanto quanto lo stesso lavoro fatto da un cinese. I salari dei cinesi non aumentano mai, mentre in Europa tremiamo se l'inflazione passa dal 3% al 3.1%. Per anni la Cina e' stata vista dall'occidente come uno smisurato mercato, un miliardo e mezzo di potenziali compratori di automobili, telefoni, abbigliamento, orologi, costruzioni. Qualcosa e' stato trascurato nei formidabili calcoli degli economisti: il fatto che la Cina le automobili, i telefoni, l'abbigliamento, gli orologi e le costuzioni se le produce da se' e chi se ne frega se le costruzioni crollano col primo terremoto. Il governo pseudocomunista non aumenta i salari perche' i cinesi devono poter comprare solo le disastrate automobili made in China, non le nostre BMW, Alfa Romeo, Volvo.

Il Belgio e' arrivato ai ferri corti con il Congo, sua ex-colonia, con il quale manteneva storiche relazioni commerciali, a causa della Cina, che a un certo punto ha proposto al Congo piu' alte ricompense per rilevare le concessioni minerarie che per secoli erano state appaltate al Belgio.

A New York, China Town ha divorato Little Italy, ormai ridotta a un incrocio con poche gelaterie e pizzerie gestite da cinesi.

La Cina organizza un'Olimpiade vetrina e l'occidente non sa che pesci pigliare: l'importante e' partecipare, ma questi calpestano i diritti umani, ci stracciano senza pieta' sui mercati, ma d'altra parte sono gli eredi di una cultura millenaria che non si puo' snobbare cosi'. Continuare a fare gli indifferenti, coi loro terremoti come con il loro strapotere comunistoide che porta a inseguire altro strapotere e che prima o poi divorera' malamente tutte le risorse del pianeta, e' l'unico modo certo per andare verso un'inconsapevole e dolce catastrofe.

giovedì 29 maggio 2008

Dedicata a

Vignetta di Knoll su Le Soir, dedicata a quelli che ripetutamente chiedono "ma come vedono l'Italia all'estero?"

giovedì 22 maggio 2008

Indignazione


Napoli e' sommersa dalla merda e Berlusconi risolve il problema alloggiando nella suite presidenziale da 4200euro a notte dell'Hotel Vesuvio con piscina in camera; l'ultimo decreto legge approvato dal governo Prodi mette sotto Segreto di Stato notizie sullo smaltimento di rifiuti: Berlusconi ringrazia e applica e in piu' minaccia gatta buia per chi manifesta contro le mafie dei rifiuti; per riprendere le sane abitudini, il suo primo decreto legge sposta di due mesi la sentenza di un processo nel quale egli stesso e' imputato di corruzione; nessuno prenota piu' voli con Alitalia dal momento che non si sa che fine fara' a Giugno; il presidente del Senato aveva frequentazioni mafiose; l'ex protagonista del Calendario Max, diventata Ministro per le Pari Opportunita', e' finalmente diventata celebre all'estero come protagonista del Calendario Max, dopo esserlo stato a lungo in Italia; il Ministro per le Pari Opportunita' spagnolo ha consigliato a Berlusconi uno psichiatra, ma ha aggiunto che sarebbero necessarie ripetute sedute; esponenti del governo spagnolo accusano esponenti del governo italiano di xenofobia e omofobia.

Tutto questo genererebbe indignazione in un individuo della specie Sapiens-Sapiens, cittadino di un Paese X.

Mi informo sull'Italia da Internet e sono consapevole che pochi italiani sono capaci di informarsi da Internet evitando i filtri dei media tradizionali, pochi ne hanno voglia. Quasi tutti gli italiani si fanno imbottire di pubblicita' e cazzate dalla tv (moltiplicate per ben 7 canali nazionali, agevolmente controllati da Berlusconi). Non riesco a figurarmi quanta cacca si facciano piovere in faccia dalla tv i Sapiens-Sapiens italiani per spegnere ogni possibile fumante miccia di indignazione. Cosa guardano in tv di tanto potente da addormentare le coscienze a milioni?

Quando Berlusconi ha vinto le ultime elezioni ho pensato "cazzo, mi toccano altri 5 anni all'estero". Altri 5 anni fra i fiamminghi, definiti in un recente articolo dell'Herald Tribune dei "fascisti non violenti". Impediscono ai bambini non-fiammingo-parlanti di giocare insieme coi fiamminghi nei parchi cittadini. Tolgono alle famiglie non-fiammingo-parlanti il diritto alle case popolari. Impediscono ai bambini di famiglie non-fiammingo-parlanti il diritto a frequentare scuole fiamminghe. Tolgono a chi lavora nelle Fiandre il diritto alla pensione se dopo la pensione abbandona le Fiandre. "Fascismo non violento". Ma fosse solo quello!

Persino un fiammingo collega ha osato contestare l'altra mattina i calzettini bianchi del mio collega belga-brasiliano, spudoratamente ostentati sotto i sandali. Lui, che con un sole vorace fuori, viene al lavoro con gli stivaletti Caterpillar. Indignazione. E come reagire alla mail dubbiosa della segretaria, questa mattina, che lamentava la continua presenza di formiche nei dintorni della macchinetta per il caffe'? Indignazione. E il mio capo fiammingo residente a 15 km da Bruxelles che mi chiedeva se avessi una guida turistica di Bruxelles da prestargli? E io che gli risposi "ce l'ho in italiano"? E la lurida tazza dalla quale un mio collega fiammingo si abbevera di caffe' senza mai sciacquare da settimane? E le sue unghie sempre nere? E gli scarichi dei cessi rotti? Indignazione. E la puzza di sudore di un collega fiammingo? E le sue lamentele per non riuscire mai a trovare una ragazza? E il suo viaggio di tre mesi in autostop, solitario, attraverso l'Europa? Indignazione. E l'incapacita' di lasciare il fiammingo per l'inglese nelle conversazioni a tavola, durante la pausa pranzo, dinanzi a gente che non parla fiammingo?

Per porre fine alla crescente indignazione sui fronti italiano e fiammingo, mi sono fatto portare a Positano durante le recenti vacanze di primavera. E mi sono per una giornata riappacificato con me stesso, al cospetto del mare della costiera, del profumo di limoni, sotto un sole pulito al riparo di pergolati nei silenti vicoli, fingendo di non leggere il "Made in India" sulle targhette dei fantasiosi coprisole nelle botteghe della Moda Mare positanese...

giovedì 17 aprile 2008

Fate il Vostro Dovere

Commentavo con amici in Italia, che per l'ennesima volta mi invitavano a esercitare il mio diritto-dovere di voto in Italia: "io il mio dovere l'ho fatto: dall'Italia me ne sono andato!". Che dire su questo nuovo parlamento italiano. Si puo' dire tutto e niente, dal punto di vista bruxellese. Non c'interessa l'esercizio di rassegnazione, poco inquinante. Meglio avvelenarsi.

Dire tutto. La politica italiana e' un'entita' senza speranza e l'ha dimostrato troppe volte: chiamata quotidianamente in causa da imbarazzanti scandaletti (Vallettopoli, cocaina al ministero, parlamentari puttanieri), ne esce sempre piu' eticamente sporca. Chiamata in causa da pesanti inchieste: una classe politica che si rende protagonista di sprechi vergognosi di soldi pubblici, connivenze con la criminalita' organizzata, mostruosi conflitti d'interessi, corruzione sfacciata, in altri paesi democratici verrebbe annientata da inchieste giudiziarie o dal voto degli elettori.

L'Italia ha una classe politica incapace di agganciare la nazione ai trend globali. Una barca che fluttua alla deriva. L'unico risultato utile degli ultimi 20 anni e' stata l'adesione all'euro. Per il resto, il debito pubblico e' rimasto il mostro che era, le tasse sono alte, i salari sono bassi, il lavoro e' nero al 20%, il fisco e' evaso al 20%, le mafie condizionano pesantemente l'economia meridionale, le morti sul lavoro sono scandalosamente tante, le aziende competitive sono sempre meno, la ricerca scientifica viene umiliata, i trentenni non costituiscono il vitale nerbo del paese ma vengono precarizzati e sfibrati per anni, non si prendono mai decisioni su alcunche', l'Alitalia perde soldi da anni e nessuno decide se venderla o farla fallire, le liberalizzazioni dei taxi e delle farmacie si annunciano sulla carta e nessuno decide di applicarle, l'abolizione della tassa di successione si annuncia sulla carta e nessuno decide di applicarla. Una classe politica cosi' inefficiente, in altri paesi democratici, sparirebbe. In Italia il nulla si bilancia con il nulla: l'empio Berlusconi bilanciato dal sonnolento Veltroni, sostenuti entrambi da schizofrenici nanetti, pace all'anima loro.

Comunque, ognuno porti la sua croce. Sapeste com'e' messo bene il Belgio Federale... L'ultima del solito collega fiammingo che vive ignorando cosa accade a 10 km di distanza dalla sua villetta linda e silenziosa: vorrrebbe proprio andare a vivere per due o tre mesi in Vallonia per vedere com'e' che vivono laggiu', a poca distanza dal suo naso. Che bello. Un esploratore del 21esimo secolo. Un belga che ignora come si viva nel Belgio Parte Seconda, come funziona il sistema sanitario, come viene regolato il traffico, cosa offre il mercato del lavoro, cosa s'insegna nelle scuole, che turni fanno le farmacie, quanto costa la benzina, quanto costa un chilo di pane, quante tasse si pagano per la casa, per l'auto, quanto costa un terreno edificabile, dove si va in vacanza. Due popoli che s'ignorano, messi in gabbia da confini comuni: se dovessi definire il Belgio Federale, userei 'sta frase. Gli italiani si scannano come belve sui massimi sistemi e poi non concludono nulla da vent'anni sul federalismo. Qui s'ignorano federalmente e poi quando devono parlare di interessi federali non si capiscono, faticano a parlare una lingua comune, si dilungano in negoziati estenuanti, ci mettono anni per prendere una decisione quale che sia. La proverbiale mosceria belga: il progetto di potenziamento della rete ferroviaria intorno a Bruxelles e' pronto da 13 anni ma l'inizio dei lavori viene rimandato di anno in anno perche' si tratta di una rete che in 30km di raggio sconfina in tre regioni: Fiandre, Vallonia e Bruxelles Capitale. Ognuna deve discutere il suo pezzetto di binario. E si discute, si discute nella molteplicita' dei parlamenti (6 parlamenti nel Belgio Federale, per 10 milioni di abitanti), delle commissioni, delle consulenze, delle burocrazie... E le tasse lievitano, lievitano, lievitano...

mercoledì 12 marzo 2008

Solo 177 Liste

Ma l'Italia e' un paese di vittime? Sprofonda sempre di piu' nella monnezza e nella miseria, anche la Grecia ci ha superato nella speciale classifica della ricchezza pro-capite. Eppure e' un paese vivo e vegeto, a giudicare dalle 177 liste che si presenteranno alle prossime elezioni generali. C'e' di tutto. Con grande sorpresa si apprende che i partiti socialisti/comunisti sono soltanto 15. E soltanto 5 liste che scippano il nome di Beppe Grillo per intercettare chissa' quali voti sprovveduti.

Poi ci sono liste nazistoidi di cui mai nessuno parla ("Die Freiheitlichen", "Sudtiroler Freiheit - Freies Bundnis fur Tirol"). Poi ci sono liste dai nomi solenni ("Sacro Romano Impero Liberale Cattolico"), con velleita' letterarie ("Movimento Giovani Poeti D'Azione"), o francofile ("Liberte' Egalite' Fraternite'" - slogan: Yankee go home).

Il massimo sono le liste nonsense: "Non Remare Contro", "Zarlenga Omnia", "Partito Coasit EU", "100%" (chissa', di stronzate?), "Il Loto" (ma si sono dimenticati "Il Peyote"). Seguite dalle liste tecnologicamente avanzate: "Miogoverno.it", "Partito Internettiano". E dalle liste attira-allocchi dai programmi chiari: "Per il Bene Comune", "Noi Italiani", "Casino Centro Italia" (nel simbolo una roulette), "Lista No Monnezza in Campania", "Valori e Futuro", "LIRA - Liberta' Indipendenza Rispetto Amore", "Pane Pace Lavoro"; manca pero' la lista "Pane Figa & Mortadella".

Ahime' l'esilio bruxellese mi impedisce di votare. Avrei preso in seria considerazione l'eventualita' di porre una crocetta sul simbolo del "Partito degli Impotenti Esistenziali". Mi sa che dovro' accontentarmi di inviare telepaticamente il mio voto alla "Lista Civica Nazionale - Io Non Voto".

Comunque, paese che vai, gatte da pelare che trovi. Qui in Belgio, nessuno ci credera', ma sono i governanti le vittime. Il Ministro fiammingo dell'Edilizia Popolare Marino Keulen e' irritato per il rapporto del Comitato delle Nazioni Unite per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale. Il Comitato ha dichiarato che e' "preoccupato per il decreto di restringimento dell'accesso all'edilizia popolare alle sole persone che abbiano preso l'impegno di imparare la lingua fiamminga". Povero ministro, quasi quasi gli scrivo una lettera di solidarieta' in giovinazzese stretto.

venerdì 7 marzo 2008

Break di farro


Hollange e' un villaggio Peace & Love dall'aria purissima, silenziosamente annegato nel verde delle Ardenne, a pochi passi dal confine con il Lussemburgo. Citta' piu' vicina: la linda Bastogne-Bastenaken, un anticipo di Lussemburgo con BMW X5 dai vetri fume' che frusciano alle 7 della sera in cerca di un parcheggio fra i ristoranti.

Gita a Hollange e al suo mulino, che produce un pane di farro che induce a abusi da ricovero. Gita nel silenzio e nel tepore gelido di una giornata abbracciata dal sole accecante. Truppa italiana e truppa spagnola mescolate, prima sosta a Bastogne per la colazione, poi ricerca del mulino con dolci saliscendi fra le colline. Trovato il mulino, assaltiamo la boulangerie, che apre alle 14 per la sfornata di mezzogiorno, facciamo incetta di pane di farro, brioches di farro, farina di farro e grani di farro per focacce, zuppe o insalate future.

Il sapore dei panini croccanti e caldi imbottiti di speck ardennese allontana gli incubi della routine. Gozzovigliamo in piedi, pane, salsicce, formaggi, davanti al ruscello che si perde in uno stagno ghiacchiato, nel quale i poveri cigni sono bloccati in una pozza liquida al centro. Ci intrufoliamo nel mulino, e' possibile vedere le macchine al lavoro, decine di meccanismi imbiancati di farina, attivati da sistemi di cinghie impazzite. Ne usciamo bianchi. Ci inerpichiamo per sentieri soleggiati, fra boschi fittissimi, raggiungiamo una vetta, ci ritroviamo a respirare il panorama ardennese a pieni occhi, i polmoni che camminano, le gambe che mi friggono, inabituate a tutto 'sto camminare.

giovedì 14 febbraio 2008

I-pod Inside

Cena del decennale per la mia azienda, ieri. Presentazione del CEO alle 17.30 nella seminar room. 120 slides riassuntive di una storia fiamminga, in una presentazione poderosamente strutturata. Che cos'e' la nostra azienda? Chi ebbe la brillante idea di fondarla? Chi erano i suoi azionisti? Com'e' nato il suo nome? E il suo logo? E dove avevano sede i primi uffici? Come abbiamo fatto a vivere finora senza saperlo?

Hanno iniziato in due, SG e JC. Pallidi come sudari in una foto di repertorio, nelle prime diapositive della poderosa presentazione, due nerds originali e un po' chiavici, oggi nerds brizzolati dal pallore ingrigito. SG, oggi CEO, ripercorre la brillante storia pestando come un trattore il mouse per accelerare la visione delle 120 diapositive. La prima sede, un unico ufficio. I primi progetti. Il primo cliente. I primi pc. Il primo sito web. Il primo server.
"E come si chiamava quel server, 'jif92jf0'? Non era piuttosto il 'ha8rh3'?" domanda di SG a JC.
"I didn't have such a personal relationship with those machines", la stangata di JC, humour fiammingo doc.
Pallide foto di fradicie gitarelle sulle Ardenne innevate. Foto malaticce di smunti tornei di ping pong. Ipocondriache foto del team in nerd-espansione, da 2 a 4 a 8 a 16 a troppi agghiaccianti sorrisi nordici... ai clienti che aumentano, al business che s'ingrossa, al portafoglio di progetti che si riempie... e la nuova sede e il barbecue per il team spirit e la cicogna porta i bimbi e le famiglie crescono e l'ennesima gitarella sulle Ardenne e il sito internet cambia e arrivo io che e' settembre 2006 e il resto e' work in progress.

E apprendo adesso che la prossima gitarella sara' sulle Ardenne, again. Cosi', ragazzi, si fa la storia della microelettronica.

Poi cena in ristorante thai allo svincolo Heverlee dell'autostrada E40. Due bottiglioni di Piper vengono donati ai due colonnelli da noi truppa. Sono le 18.10 e siamo drammaticamente in ritardo, il cameriere gayo belga panzone in camicia thailandese blu a fiori bianchi si destreggia con la guantierina di champagnini in bilico fra i nerds in maglione sformato. Poi, il vino rosso acido. Le lagne circostanti per le bocche "ustionate" da salsine al cocco che impallidirebbero al cospetto dei peperoncini nostri. L'origine dei cognomi, si discute di questo, non so come ne' perche'.
"Il mio, Van Reeth, sai cosa significa? 'From-the-ass', significa!"
"Ahahah!"
"E il tuo de Pinto cosa significa?"
"Painted".
"Ahahah!"
E Van der Kuylen lo sa che il suo cognome, tradotto, viene a fare 'into-the-ass' in italiano? Il povero Van der Kuylen che andra' in viaggio di nozze in Italia il prossimo Luglio. Le irresistibili scenette alla reception dell'albergo a Trastevere "Ao' so' arrivati li cogniugi Fa 'nder Culen, li mortacci..."

Niente, a volte mi sembra di vivere in un contesto agli antipodi dal mio di partenza. Oggi Eurostat pubblica una statistica sulla ricchezza delle aree metropolitane europee: 1, Londra; 2, Lussemburgo; 3, Bruxelles le piu' ricche - ma la ricchezza di Bxl la fanno i pendolari che vivono nelle quiete e blindate periferie residenziali, Kraainem, Overijse, Rhode St. Genese e tutto il resto. E' qui che le auto vantano l'adesivo I-POD INSIDE, che nella versione napoletana verrebbe PIGLIATEVI L'AUTORADIO, STA SOTTO 'O CRUSCOTTO - l'autoradio, perche' noi siamo sempre un po' indietro.

venerdì 25 gennaio 2008

Fratelli di Bananas, la Banana s'e' Desta!

Per l'ennesima volta mi viene chiesto di spiegare a profani, contro la mia volonta', i contorcimenti politici italiani, durante la pausa-pranzo, stavolta da un collega euro-brasiliano di mezza eta', nato in Rio de Janeiro, vissuto 15 anni in Svizzera, da tre anni in Belgio. Mi domandava l'amico, che di volta in volta mi segnala storie divertenti di ordinarie corruzioni o soprusi politici in Europa, su "Le Monde" e "The Guardian" (l'equivalente di beppegrillo.it all'estero), perche' il governo Prodi cade, nella Terra dei Cachi.

E una settimana fa mi era toccato spiegare perche' Napoli e' invasa dalla monnezza, nella Terra dei Cachi: a porre la domanda due coetanei fiamminghi, impressionati da un tragico reportage tv.

Nel caso della monnezza napoletana un extraterrestre non prova neanche a darsi risposte, e infatti i due fiamminghi hanno ascoltato ammutoliti le mie cupe spiegazioni per dieci minuti, via via piu' diffidenti, pensando che li prendessi sfacciatamente per il culo quando mi sono lasciato andare e ho cominciato a snocciolare le storielle sulla Camorra che smaltisce rifiuti industriali negli scarichi del cesso di aziende compiacenti o a cielo aperto in liberi pascoli o ancora in pozzi larghi 30 centimetri e profondi 160 metri. Povere anime innocenti, continuavano a sbarrare gli occhi e chiedere ingenuamente "Perche' questo?" e "Perche' quello?" senza minimamente venire a capo dei principi di malfunzionamento delle Associazioni a Delinquere di Stampo Mafioso, credo che se gli avessi risposto "Perche' Sanremo e' Sanremo" avrebbero avuto una reazione piu' serena.

Nel caso del Prodi Caduto Bis uno puo' tentare, come ha fatto l'euro-brasiliano, di darsi delle spiegazioni alla luce di crisi politiche similari in Europa (sempre descritte da "Le Monde" e "The Guardian" e non da Bruno Vespa). Ma quando gli ho detto che il governo per la verita' e' caduto (e non tutti i giornali internazionali l'hanno riportato, per pudore) perche' la famiglia del Ministro della Giustizia e' stata messa sotto inchiesta e il Prodi Caduto Bis non ha voluto crocifiggere seduta stante il giudice per le indagini preliminari, lui mi si e' illuminato: "accade lo stesso in Brasile! Una volta uno che aveva frodato il fisco ha fatto la campagna elettorale spavaldamente ammettendo di aver rubato e, non ci crederai, ma e' diventato governatore della sua regione!"

No ma per carita' io ci credo, voglio crederci con tutto il mio cuore! Volevo abbracciarlo! Caro fratello mio! E io che pensavo di essere solo sul Pianeta! Abbiamo la stessa origine, soltanto che la mia e' una Repubblica delle Banane Honoris Causa, la tua e' dotata di marchio originale! Ma finalmente siamo fratelli!

martedì 8 gennaio 2008

monnezza.be

Se parti dall'aeroporto di Napoli e atterri a Bruxelles, il 4 Agosto, stai partendo dall'Inferno e atterrando in Paradiso. Il sudore, la densita' di 12 passeggeri per metro quadro, il nastro bagagli rotto, i condizionatori rotti, le scale mobili rotte, gli aerei in ritardo e i passeggeri sfiduciati, i sorpassi dei furboni in fila, la fila interminabile, i cessi maleodoranti, i cinesi che vagano come ciechi in cerca di informazioni, gli aerei in ritardo e i passeggeri furibondi, i bagagli che non arrivano, i contenitori dei rifiuti traboccanti, gli spazi non stretti ma inesistenti, gli aerei in ritardo e i passeggeri consumati. Atterri a Bruxelles e attraversi spazi spaziosi, pavimento di granito specchiato, tapis roulant che ronzano dolci, come la musica ambient proveniente dai diffusori, gli stessi aerei in ritardo di Napoli ma il traffico e' dieci volte superiore e i passeggeri sembrano felici, tutti in coda appassionatamente, protetti da grandi vetrate scure e esili armature in acciaio cromato.

Questa storia della monnezza napoletana impossibile da smaltire e' una storia non di declino ma di maturita' civile mai raggiunta. Bruxelles e Napoli contano lo stesso numero di abitanti. Com'e' che Bruxelles ha un aeroporto che funziona e a Napoli gli aerei decollano e atterrano su una pista d'asfalto circondata da condomini di 7 piani, chiamata Aeroporto internazionale di Capodichino, con il Terminal 2 per le partenze internazionali consistente in un capannone con il tetto in lamiera, dove tutto si tiene per puro miracolo? Com'e' che Bruxelles e' stata dotata di un piano energetico e a Napoli e nel sud Italia d'estate si deve programmare un piano black-out perche' l'energia per alimentare i condizionatori non e' sufficiente? Com'e' che Bruxelles possiede un ciclo dei rifiuti modello e a Napoli si brucia monnezza per strada, intossicando i residenti?

Leggendo i reportage sulla monnezza napoletana si nota nelle descrizioni impietose e accurate dei cumuli di monnezza agli angoli delle strade uno spreco esagerato. Diminuire la quantita' di rifiuti e' responsabilita' della popolazione, un fatto di costume e di civilta'. Bruxelles e' dotata dal 1985 di inceneritore (che qui si chiama "Incinérateur" e non "termovalorizzatore" con un esorcismo verbale degno della peggiore italietta democristiana che cambia i nomi alle cose per occultarne il significato), esperienza che si chiudera' presto: l'inceneritore e' una tecnologia vecchia e superata perche' chiaramente dannosa per la salute umana. L'Italia comincia a praticarla oggi, quando il mondo evoluto ormai l'abbandona, sono anni che Napoli aspetta il suo inceneritore che a 'sto punto sarebbe ridicolo quanto e' ridicolo il ponte che Messina aspetta da decenni. Un ciclo dei rifiuti che tenga insieme efficienza nello smaltimento e salute dei cittadini costa un sacco di soldi e infatti a Bruxelles le tasse sono alte, scandalosamente alte, ma in un certo senso tornano indietro in termini di servizi efficienti e al passo coi tempi. Quando si pagano le tasse e in piu' si china la testa pagando il prezzo dell'ignoranza di una classe politica arretrata, corrotta e incapace, be' assomiglia molto a un suicidio.

Sono fatti di costume: diminuire responsabilmente la quantita' di rifiuti prodotti; avere la capacita' di capire le tecnologie nuove e piu' efficienti; destinare le tasse a implementare un ciclo dei rifiuti costoso ma sicuro.

Che fine fa la monnezza in Belgio? Nelle Fiandre piu' del 70% dei rifiuti domestici viene riciclato o trasformato in compost. Dei 530 kg di rifiuti prodotti in un anno da ogni abitante delle Fiandre, solo 150 kg vengono bruciati oggi dagli inceneritori, 100 kg a persona in meno rispetto a 10 anni fa, dato sorprendente se si pensa che i consumi sono cresciuti a un ritmo del 3% all'anno: evidentemente una buona campagna di comunicazione ha portato risultati. In Vallonia, la regione francofona a Sud, 250 kg di rifiuti per persona all'anno vengono bruciati negli inceneritori, comunque meglio della media europea, che e' di 270 kg per persona all'anno.

L'inceneritore di Neder-over-Heembeek, situato nei pressi della residenza reale a Bruxelles, tratta i rifiuti della Region Bruxelles Capitale dal 1985 e dal 1999 e' rimasto l'unico inceneritore in citta'. Il governo ha infatti deciso di spegnere progressivamente tutti gli altri, rendendo le norme per la progettazione di inceneritori sempre piu' stringenti, a causa dei danni alla salute: abbassamento delle soglie di emissioni di diossina, installazione di filtri speciali. Il calore sprigionato dalla combustione dei rifiuti viene recuperato sotto forma di vapore e genera energia. L'inceneritore smaltisce piu' di 500mila tonnellate di monnezza all'anno e produce il 6% dell'energia consumata nella capitale belga. Le scorie prodotte sono: ceneri solide (25% dei rifiuti entranti), ceneri volatili catturate dai filtri (2%), residui ferrosi (2%). Le ceneri solide vengono trasformate in carbone in Olanda (dove vengono trasportate per via fluviaria perche' in Nord Europa i fiumi sono un mezzo di trasporto come altri) e infine utilizzate come materiale da costruzione per lavori pubblici. Le ceneri fini (rifiuti classificati a alta pericolosita') vengono stoccate in una discarica per il trattamento di rifiuti speciali in territorio fiammingo e in piccola parte "valorizzate" in un impianto sperimentale in Olanda.

Questo ciclo costa un sacco di soldi, funziona bene e minimizza l'impatto dello smaltimento sulla salute dei cittadini. Ma e' vecchio e di tanto in tanto le soglie di emissioni di diossina dell'inceneritore vengono superate, percio' oggi che nuove ricerche hanno anche appurato l 'emissione di nanoparticelle di metallo, che portano a danni per la salute ancora peggiori, vengono sperimentate nuove soluzioni. Tutte queste informazioni sono disponibili sul sito di Bruxelles Environnement, il Ministero dell'Ambiente della capitale; cercate le stesse informazioni sul sito del Ministero dell'Ambiente italiano, troverete tre paginette disperate dal titolo "Rifiuti: cosa fare" scritte in stile sussidiario da terza elementare.