Commentavo con amici in Italia, che per l'ennesima volta mi invitavano a esercitare il mio diritto-dovere di voto in Italia: "io il mio dovere l'ho fatto: dall'Italia me ne sono andato!". Che dire su questo nuovo parlamento italiano. Si puo' dire tutto e niente, dal punto di vista bruxellese. Non c'interessa l'esercizio di rassegnazione, poco inquinante. Meglio avvelenarsi.
Dire tutto. La politica italiana e' un'entita' senza speranza e l'ha dimostrato troppe volte: chiamata quotidianamente in causa da imbarazzanti scandaletti (Vallettopoli, cocaina al ministero, parlamentari puttanieri), ne esce sempre piu' eticamente sporca. Chiamata in causa da pesanti inchieste: una classe politica che si rende protagonista di sprechi vergognosi di soldi pubblici, connivenze con la criminalita' organizzata, mostruosi conflitti d'interessi, corruzione sfacciata, in altri paesi democratici verrebbe annientata da inchieste giudiziarie o dal voto degli elettori.
L'Italia ha una classe politica incapace di agganciare la nazione ai trend globali. Una barca che fluttua alla deriva. L'unico risultato utile degli ultimi 20 anni e' stata l'adesione all'euro. Per il resto, il debito pubblico e' rimasto il mostro che era, le tasse sono alte, i salari sono bassi, il lavoro e' nero al 20%, il fisco e' evaso al 20%, le mafie condizionano pesantemente l'economia meridionale, le morti sul lavoro sono scandalosamente tante, le aziende competitive sono sempre meno, la ricerca scientifica viene umiliata, i trentenni non costituiscono il vitale nerbo del paese ma vengono precarizzati e sfibrati per anni, non si prendono mai decisioni su alcunche', l'Alitalia perde soldi da anni e nessuno decide se venderla o farla fallire, le liberalizzazioni dei taxi e delle farmacie si annunciano sulla carta e nessuno decide di applicarle, l'abolizione della tassa di successione si annuncia sulla carta e nessuno decide di applicarla. Una classe politica cosi' inefficiente, in altri paesi democratici, sparirebbe. In Italia il nulla si bilancia con il nulla: l'empio Berlusconi bilanciato dal sonnolento Veltroni, sostenuti entrambi da schizofrenici nanetti, pace all'anima loro.
Comunque, ognuno porti la sua croce. Sapeste com'e' messo bene il Belgio Federale... L'ultima del solito collega fiammingo che vive ignorando cosa accade a 10 km di distanza dalla sua villetta linda e silenziosa: vorrrebbe proprio andare a vivere per due o tre mesi in Vallonia per vedere com'e' che vivono laggiu', a poca distanza dal suo naso. Che bello. Un esploratore del 21esimo secolo. Un belga che ignora come si viva nel Belgio Parte Seconda, come funziona il sistema sanitario, come viene regolato il traffico, cosa offre il mercato del lavoro, cosa s'insegna nelle scuole, che turni fanno le farmacie, quanto costa la benzina, quanto costa un chilo di pane, quante tasse si pagano per la casa, per l'auto, quanto costa un terreno edificabile, dove si va in vacanza. Due popoli che s'ignorano, messi in gabbia da confini comuni: se dovessi definire il Belgio Federale, userei 'sta frase. Gli italiani si scannano come belve sui massimi sistemi e poi non concludono nulla da vent'anni sul federalismo. Qui s'ignorano federalmente e poi quando devono parlare di interessi federali non si capiscono, faticano a parlare una lingua comune, si dilungano in negoziati estenuanti, ci mettono anni per prendere una decisione quale che sia. La proverbiale mosceria belga: il progetto di potenziamento della rete ferroviaria intorno a Bruxelles e' pronto da 13 anni ma l'inizio dei lavori viene rimandato di anno in anno perche' si tratta di una rete che in 30km di raggio sconfina in tre regioni: Fiandre, Vallonia e Bruxelles Capitale. Ognuna deve discutere il suo pezzetto di binario. E si discute, si discute nella molteplicita' dei parlamenti (6 parlamenti nel Belgio Federale, per 10 milioni di abitanti), delle commissioni, delle consulenze, delle burocrazie... E le tasse lievitano, lievitano, lievitano...
Dire tutto. La politica italiana e' un'entita' senza speranza e l'ha dimostrato troppe volte: chiamata quotidianamente in causa da imbarazzanti scandaletti (Vallettopoli, cocaina al ministero, parlamentari puttanieri), ne esce sempre piu' eticamente sporca. Chiamata in causa da pesanti inchieste: una classe politica che si rende protagonista di sprechi vergognosi di soldi pubblici, connivenze con la criminalita' organizzata, mostruosi conflitti d'interessi, corruzione sfacciata, in altri paesi democratici verrebbe annientata da inchieste giudiziarie o dal voto degli elettori.
L'Italia ha una classe politica incapace di agganciare la nazione ai trend globali. Una barca che fluttua alla deriva. L'unico risultato utile degli ultimi 20 anni e' stata l'adesione all'euro. Per il resto, il debito pubblico e' rimasto il mostro che era, le tasse sono alte, i salari sono bassi, il lavoro e' nero al 20%, il fisco e' evaso al 20%, le mafie condizionano pesantemente l'economia meridionale, le morti sul lavoro sono scandalosamente tante, le aziende competitive sono sempre meno, la ricerca scientifica viene umiliata, i trentenni non costituiscono il vitale nerbo del paese ma vengono precarizzati e sfibrati per anni, non si prendono mai decisioni su alcunche', l'Alitalia perde soldi da anni e nessuno decide se venderla o farla fallire, le liberalizzazioni dei taxi e delle farmacie si annunciano sulla carta e nessuno decide di applicarle, l'abolizione della tassa di successione si annuncia sulla carta e nessuno decide di applicarla. Una classe politica cosi' inefficiente, in altri paesi democratici, sparirebbe. In Italia il nulla si bilancia con il nulla: l'empio Berlusconi bilanciato dal sonnolento Veltroni, sostenuti entrambi da schizofrenici nanetti, pace all'anima loro.
Comunque, ognuno porti la sua croce. Sapeste com'e' messo bene il Belgio Federale... L'ultima del solito collega fiammingo che vive ignorando cosa accade a 10 km di distanza dalla sua villetta linda e silenziosa: vorrrebbe proprio andare a vivere per due o tre mesi in Vallonia per vedere com'e' che vivono laggiu', a poca distanza dal suo naso. Che bello. Un esploratore del 21esimo secolo. Un belga che ignora come si viva nel Belgio Parte Seconda, come funziona il sistema sanitario, come viene regolato il traffico, cosa offre il mercato del lavoro, cosa s'insegna nelle scuole, che turni fanno le farmacie, quanto costa la benzina, quanto costa un chilo di pane, quante tasse si pagano per la casa, per l'auto, quanto costa un terreno edificabile, dove si va in vacanza. Due popoli che s'ignorano, messi in gabbia da confini comuni: se dovessi definire il Belgio Federale, userei 'sta frase. Gli italiani si scannano come belve sui massimi sistemi e poi non concludono nulla da vent'anni sul federalismo. Qui s'ignorano federalmente e poi quando devono parlare di interessi federali non si capiscono, faticano a parlare una lingua comune, si dilungano in negoziati estenuanti, ci mettono anni per prendere una decisione quale che sia. La proverbiale mosceria belga: il progetto di potenziamento della rete ferroviaria intorno a Bruxelles e' pronto da 13 anni ma l'inizio dei lavori viene rimandato di anno in anno perche' si tratta di una rete che in 30km di raggio sconfina in tre regioni: Fiandre, Vallonia e Bruxelles Capitale. Ognuna deve discutere il suo pezzetto di binario. E si discute, si discute nella molteplicita' dei parlamenti (6 parlamenti nel Belgio Federale, per 10 milioni di abitanti), delle commissioni, delle consulenze, delle burocrazie... E le tasse lievitano, lievitano, lievitano...
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