martedì 8 gennaio 2008

monnezza.be

Se parti dall'aeroporto di Napoli e atterri a Bruxelles, il 4 Agosto, stai partendo dall'Inferno e atterrando in Paradiso. Il sudore, la densita' di 12 passeggeri per metro quadro, il nastro bagagli rotto, i condizionatori rotti, le scale mobili rotte, gli aerei in ritardo e i passeggeri sfiduciati, i sorpassi dei furboni in fila, la fila interminabile, i cessi maleodoranti, i cinesi che vagano come ciechi in cerca di informazioni, gli aerei in ritardo e i passeggeri furibondi, i bagagli che non arrivano, i contenitori dei rifiuti traboccanti, gli spazi non stretti ma inesistenti, gli aerei in ritardo e i passeggeri consumati. Atterri a Bruxelles e attraversi spazi spaziosi, pavimento di granito specchiato, tapis roulant che ronzano dolci, come la musica ambient proveniente dai diffusori, gli stessi aerei in ritardo di Napoli ma il traffico e' dieci volte superiore e i passeggeri sembrano felici, tutti in coda appassionatamente, protetti da grandi vetrate scure e esili armature in acciaio cromato.

Questa storia della monnezza napoletana impossibile da smaltire e' una storia non di declino ma di maturita' civile mai raggiunta. Bruxelles e Napoli contano lo stesso numero di abitanti. Com'e' che Bruxelles ha un aeroporto che funziona e a Napoli gli aerei decollano e atterrano su una pista d'asfalto circondata da condomini di 7 piani, chiamata Aeroporto internazionale di Capodichino, con il Terminal 2 per le partenze internazionali consistente in un capannone con il tetto in lamiera, dove tutto si tiene per puro miracolo? Com'e' che Bruxelles e' stata dotata di un piano energetico e a Napoli e nel sud Italia d'estate si deve programmare un piano black-out perche' l'energia per alimentare i condizionatori non e' sufficiente? Com'e' che Bruxelles possiede un ciclo dei rifiuti modello e a Napoli si brucia monnezza per strada, intossicando i residenti?

Leggendo i reportage sulla monnezza napoletana si nota nelle descrizioni impietose e accurate dei cumuli di monnezza agli angoli delle strade uno spreco esagerato. Diminuire la quantita' di rifiuti e' responsabilita' della popolazione, un fatto di costume e di civilta'. Bruxelles e' dotata dal 1985 di inceneritore (che qui si chiama "Incinérateur" e non "termovalorizzatore" con un esorcismo verbale degno della peggiore italietta democristiana che cambia i nomi alle cose per occultarne il significato), esperienza che si chiudera' presto: l'inceneritore e' una tecnologia vecchia e superata perche' chiaramente dannosa per la salute umana. L'Italia comincia a praticarla oggi, quando il mondo evoluto ormai l'abbandona, sono anni che Napoli aspetta il suo inceneritore che a 'sto punto sarebbe ridicolo quanto e' ridicolo il ponte che Messina aspetta da decenni. Un ciclo dei rifiuti che tenga insieme efficienza nello smaltimento e salute dei cittadini costa un sacco di soldi e infatti a Bruxelles le tasse sono alte, scandalosamente alte, ma in un certo senso tornano indietro in termini di servizi efficienti e al passo coi tempi. Quando si pagano le tasse e in piu' si china la testa pagando il prezzo dell'ignoranza di una classe politica arretrata, corrotta e incapace, be' assomiglia molto a un suicidio.

Sono fatti di costume: diminuire responsabilmente la quantita' di rifiuti prodotti; avere la capacita' di capire le tecnologie nuove e piu' efficienti; destinare le tasse a implementare un ciclo dei rifiuti costoso ma sicuro.

Che fine fa la monnezza in Belgio? Nelle Fiandre piu' del 70% dei rifiuti domestici viene riciclato o trasformato in compost. Dei 530 kg di rifiuti prodotti in un anno da ogni abitante delle Fiandre, solo 150 kg vengono bruciati oggi dagli inceneritori, 100 kg a persona in meno rispetto a 10 anni fa, dato sorprendente se si pensa che i consumi sono cresciuti a un ritmo del 3% all'anno: evidentemente una buona campagna di comunicazione ha portato risultati. In Vallonia, la regione francofona a Sud, 250 kg di rifiuti per persona all'anno vengono bruciati negli inceneritori, comunque meglio della media europea, che e' di 270 kg per persona all'anno.

L'inceneritore di Neder-over-Heembeek, situato nei pressi della residenza reale a Bruxelles, tratta i rifiuti della Region Bruxelles Capitale dal 1985 e dal 1999 e' rimasto l'unico inceneritore in citta'. Il governo ha infatti deciso di spegnere progressivamente tutti gli altri, rendendo le norme per la progettazione di inceneritori sempre piu' stringenti, a causa dei danni alla salute: abbassamento delle soglie di emissioni di diossina, installazione di filtri speciali. Il calore sprigionato dalla combustione dei rifiuti viene recuperato sotto forma di vapore e genera energia. L'inceneritore smaltisce piu' di 500mila tonnellate di monnezza all'anno e produce il 6% dell'energia consumata nella capitale belga. Le scorie prodotte sono: ceneri solide (25% dei rifiuti entranti), ceneri volatili catturate dai filtri (2%), residui ferrosi (2%). Le ceneri solide vengono trasformate in carbone in Olanda (dove vengono trasportate per via fluviaria perche' in Nord Europa i fiumi sono un mezzo di trasporto come altri) e infine utilizzate come materiale da costruzione per lavori pubblici. Le ceneri fini (rifiuti classificati a alta pericolosita') vengono stoccate in una discarica per il trattamento di rifiuti speciali in territorio fiammingo e in piccola parte "valorizzate" in un impianto sperimentale in Olanda.

Questo ciclo costa un sacco di soldi, funziona bene e minimizza l'impatto dello smaltimento sulla salute dei cittadini. Ma e' vecchio e di tanto in tanto le soglie di emissioni di diossina dell'inceneritore vengono superate, percio' oggi che nuove ricerche hanno anche appurato l 'emissione di nanoparticelle di metallo, che portano a danni per la salute ancora peggiori, vengono sperimentate nuove soluzioni. Tutte queste informazioni sono disponibili sul sito di Bruxelles Environnement, il Ministero dell'Ambiente della capitale; cercate le stesse informazioni sul sito del Ministero dell'Ambiente italiano, troverete tre paginette disperate dal titolo "Rifiuti: cosa fare" scritte in stile sussidiario da terza elementare.

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