venerdì 14 dicembre 2007

La Belgique n'existe plus! (un anno dopo)

Il 13 Dicembre 2006 (e se n'e' andato un altro anno, cosi') la RTBF apre un'edizione straordinaria delle news. Il conduttore esordisce con questa frase: "Le Fiandre hanno dichiarato l'indipendenza. Da oggi la Belgique non esiste piu'". E' un fake.

All'istante si scatenano in ressa i commenti dei politici e degli intellettuali: il fake viene giudicato con tutti gli aggettivi inventati dall'origine dei tempi ai nostri giorni che, sembrera' inverosimile, sono inferiori al numero di partiti politici in Belgio. Il fake e' considerato geniale ma provocatorio, lucido ma inutile, accurato ma disperato, banale ma veritiero, plausibile ma allarmante...

Accade, in questo falso breaking news, che i cronisti appostati dinanzi al Palais Royal riportino che la bandiera sul palazzo e' stata ammainata, quindi il re non c'e', e' fuggito (falso: e' in visita ufficiale fuori dal Belgio). Manifestanti fiamminghi felici (allegre comparse) sbandierano le bandiere gialle della vittoria, con il leone fiammingo stilizzato. Cronisti riportano dal Parlamento Fiammingo i numeri (buoni per il Lotto) della storica votazione che ha dato origine alla dichiarazione d'indipendenza.
Fu cosi' che la RTBF opero' per scherzo la scissione del Belgio (Orson Welles fece sbarcare i marziani a Grovers Mill, nel New Jersey, altra stoffa), per attirare l'attenzione su questo paese-fenomeno, nel quale due comunita' caratterizzate non solo da lingue diverse ma da istituzioni, economie, gastronomie, culture e temperamenti diversi, spesso opposti, convivono da 176 anni, in due piu' due, per la verita': fiamminghi e valloni, e in piu' un pugno di tedeschi e una sequenza infinita di attriti, frizioni, contrasti, contese, incompatibilita', dissapori, accuse... Per non nominare l'entita' Bruxelles, con il suo 30% di non-belges...

Dire poi che Fiamminghi e Valloni "convivono" e' riduttivo, meglio dire si pareggiano shakespeareanamente. Basti dire che il 10 Giugno si sono avute elezioni generali e a oggi non c'e' un governo federale che governi il Paese: c'e' stato finora il dominio assoluto del quarto incomodo, la sequenza infinita di attriti, frizioni, contrasti...

I piu' autorevoli commentatori e politologi, per ammazzare la noia, si baloccano con dispute sulla prossima inevitabile separazione del Belgio e sulle possibili configurazioni geopolitiche. I bruxellesi danno per scontato che nessuna separazione avverra' mai, perche' vivono in vitro il quotidiano esperimento di Bxl, dove coesistono e "si pareggiano" non due comunita' ma cento e piu', con cento lingue e culture, la piu' alta torre di Babele in Europa dopo la London Tower. Ma la' fuori, negli sperduti e sparuti ma operosi villaggi fiamminghi in cui il partito xenofobo piglia il 30%, il leone sulla bandiera gialla ruggisce stando all'erta, ogni volta svegliandosi dal sogno con l'amaro in bocca...

Nessun commento: