giovedì 8 ottobre 2009

Sventramenti e Art Nouveau


Due giorni in prima pagina e poi oblio. E' quello che accade ai morti figli di un dio minore, accade di continuo: le vittime dell'esplosione di un treno impazzito che trasportava gas a Viareggio; le vittime, tutti militari meridionali, di un attentato a Kabul: anzi, a loro e' andata di lusso: lutto nazionale, funerali di stato e, forse, dedica di strade, Via Martiri di Kabul; le vittime, tutti i giorni, di incidenti sul lavoro, nessuna dedica ma solo fredde statistiche per loro; le vittime, ora, del fango di Messina. Vittime del fango per modo di dire; vittime, piu' correttamente, della cementificazione furibonda e ignorante del territorio. Vittime di se stessi, in molti casi, perche' gli sbancamenti della collina per ricavarci una base e costruirci le palazzine li hanno voluti loro. Loro si ostinano a vivere in una citta' costruita su sei fiumare (non una, sei). Loro si ostinano a far approvare piani regolatori che prevedono un numero di abitanti doppio di quello reale, in modo da poter costruire per altri vent'anni case di periferia che attireranno innocenti e incoscienti famiglie monoreddito, in fuga dal centro caotico e costoso. I centri storici sono pieni di case vuote, i proprietari non riescono piu' ad affittare ne' a vendere, le richieste sono esorbitanti ma loro hanno tempo, disposti ad aspettare anche 10 anni il giusto acquirente, ma intanto il degrado sopravanza, la manutenzione scarseggia, la qualita' si abbassa.

Le citta' si sventrano, si sbancano dappertutto nel mondo. Bruxelles da 200 anni e' squassata e straziata da un vortice continuo di lavori pubblici. Per finanziarli non bastano le risorse della citta', nel senso di tasse pagate da cittadini e imprese: Bruxelles ha bisogno di 500 milioni di euro ogni anno, sborsati dal riluttante resto del Belgio.

Esempi di sventramento bruxellese. Quando la Senna attraversava Bruxelles, con il suo corso bizzarro, era fonte di molteplici drammi: le piene provocavano alluvioni disastrose; le secche provocavano epidemie catastrofiche, allorche' il letto del fiume si riempiva di liquami di ogni genere. Nel 1865 furono studiate diverse ipotesi e infine il sindaco Jules Anspach decise di svuotare completamente il corso d'acqua e rimpiazzarlo con un sistema di boulevard e di tunnel, che in seguito sarebbero stati utilizzati dalla linea ferroviaria. Esempio di sventramento necessario e lungimirante.

Ma gli esempi negativi sono numerosi: un simbolo e' la costruzione del Boulevard Saint-Lazare per collegare il quartiere Nord di Bruxelles al centro. Una striscia di asfalto a quattro corsie che spacca a meta' il Jardin Botanique, uno dei giardini nazionali piu' invidiati d'Europa, spostato poi alla periferia nord di Bruxelles, nella tranquilla Meise.
Citta' crudele, questa, intorno alla vallata che ospita l'Abbey de la Cambre, circondata da un giardino magnifico, si ergono colossali mostri di cemento e vetro; citta' spietata che nel 1965 ha abbattuto la splendida Maison du Peuple di Victor Horta, mirabile esempio di Art Nouveau, collocata fra il quartiere popolare Marolles e l'aristocratica piazza del Sablon, per fare spazio a un orrido condominio di 26 piani; citta' che non ha esitato a radere al suolo l'intero Quartier Nord, espropriando i suoi 11mila abitanti, per costruirci ultramoderne torri destinate a uffici e alberghi. Cupi mostri tirati a lucido accostati agli Hôtel de Maître in stile Art Nouveau piu' belli d'Europa.

Citta' contraddittoria. La citta' di Bruegel e di Magritte. La citta' scelta da Horta per i suoi esperimenti architettonici. La citta' che uccide l'arte in nome del progresso post-industriale. Ma questa furia omicida non e' affatto una vocazione storica. Nel 1889 diventa sindaco di Bruxelles Charles Buls, noto per le sue posizioni intransigenti sulla conservazione del patrimonio architettonico della citta'. Appena eletto blocca subito ogni progetto di ulteriore sventramento cittadino e anzi impone la ricostruzione di un edificio incautamente demolito sulla Grand Place, della quale promuove il restauro integrale; il suo saggio "L'Esthétique des villes" avrà poi uno straordinario successo in tutta Europa, in particolare in Italia, dove il problema di adeguare il tessuto storico e geologico delle fragili citta' ai mezzi di trasporto e di produzione moderni e' sempre stato cronico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny