giovedì 17 settembre 2009

Ma Che Cazzo Ci Facciamo Li'?

Nessuno dotato di buon senso l'ha capito. Eppure il mistero di questa cosa sordida che molti chiamano guerra e che invece e' guerriglia dev'essere sfuggito per il momento persino a Barack Obama se neanche lui, tipo scaltro e risoluto in altre circostanze, e' stato capace di prendere la situazione in pugno e ordinare ai suoi generali "ritiriamoci da quei postacci di merda".

Io mi rifiuto persino di tentare di spiegare a me stesso, raffigurare possibili scenari di possibili cause. Storiche. Economiche. Industriali. Geopolitiche. La ex colonia inglese, il petrolio, l'oleodotto, i traffici di armi, i traffici di rifiuti tossici, li mortacci loro. (Dove le smaltiamo tutte le scorie nucleari d'Europa eh? Nel giardino di casa?)

Io ci andavo a scuola e giocavo insieme a pallone, da piccolo, con ragazzi che poi hanno deciso di arruolarsi, sono diventati militari di carriera. Ragazzi, manco a dirlo, meridionali. Oristano, Napoli, Orvieto, Potenza, Pagani (Salerno) e l'immancabile paesino svizzero nel quale era nato l'ultimo dei soldati trucidati oggi a Kabul, evidentemente da famiglia di italiani emigrati.

Tutto torna, tutto si tiene: solo ragazzi meridionali o figli di emigranti nell'esercito, perche' al Sud non c'e' rimasto piu' un cazzo da fare: per svoltare hai quattro chiavi: chiave numero uno, una succulenta raccomandazione e entri alle Poste; chiave numero due, parti e vai a lavorare seriamente al Nord o all'estero; chiave numero tre, ti arruoli nell'esercito e rischi di partire senza nessuna nessuna motivazione per andare a giocarti il culo in un posto dimenticato da Dio; chiave numero quattro, frequenti la strada e prima o poi finisci in bocca alla criminalita' organizzata.

Tutto torna, tutto si tiene nella logica della desolazione: non c'e' lavoro, non hai alternative, e' questa la motivazione, altissima e nobilissima, per arruolarti nell'esercito. Svoltare in qualche modo. Uscire dalla desolazione. Altro che Patria. Patria del cazzo, nella quale il ministro degli Interni appartiene a un partito che con la bandiera si pulisce il culo e invoca secessione. Poi parti, ti uccidono. Uccidono te, perche' nella vita non hai trovato di meglio da fare. La famiglia ti piange, accoratamente, perche' eri onesto, pulito, coraggioso, combattivo, sfrontato, unico. Io ci andavo a scuola e al catechismo con le ragazze che oggi sono sorelle e mogli di militari di carriera. E conosco bene le espressioni di dolore infinito dei loro volti, quando domani li piangeranno durante i funerali di Stato.

Hanno ucciso quelli che nella vita non hanno trovato di meglio da fare. E alle famiglie dicono che sono morti per portare la democrazia in Afghanistan. La pazzia al potere. Solo nella vita degli ultimi c'e' logica. Al potere c'e' follia pura.

2 commenti:

andima ha detto...

cosa cazzo ci facciamo li'? a fare il peace enforcing, ovvero imposizione della pace, modo carino per chiamare una guerra, altro che missione di pace, come sventolata a venduta al popolo, ma son sicuro che tra una settimana, dieci giorni, tutto come prima, ognuno nella propria vita e tutto nel dimenticatoio e intanto li' ancora vittime, eh gia', perche' la guerra porta vittime, ma il governo preferisce glissare e poi far le facce tristi nei lutti nazionali, quanta falsita'.

Belguglielmo ha detto...

Sí vabbé, perché morire per i sudeti in fondo?