Ma che sorpresa trovare Giulio Tremonti al quinto posto nella speciale classifica dei Ministri delle Finanze dell'Unione Europea pubblicata dal Financial Times. Quinto su 19 ministri. Prima, la ministra francese Christine Lagarde. Terzo, il belga Didier Reynders. Ultimo, l'irlandese Brian Lenihan.
Premesso che io non mi spiego come faccia l'economia italiana a sopravvivere a uno come Tremonti, ma questa e' un'opinione personale. Altra opinione personale: Didier Reynders gode di buona popolarita' politica in Belgio ma tecnicamente non e' considerato un genio. Tiene quel ministero da dieci anni perche' abile a destreggiarsi fra gli innumerevoli pesi e contrappesi della politica belga. Ha un passato da manager delle ferrovie. Eppure Didier Reynders e' terzo e Tremonti si ritrova quinto nel ranking, secondo Financial Times. Se questi sono i migliori, immaginiamo i poveri greci, nelle mani di George Papaconstantinou, penultimo.
Dietro quella classifica c'e' un sistema di valutazione bizzarro, malamente spiegato nell'apposita sezione del reportage. Tre criteri: situazione economica, abilita' politica, credibilita' sui mercati. In quanto a situazione economica, Tremonti finisce al quinto posto; abilita' politica, ottavo posto; credibilita', tredicesimo posto. Come faccia, con una media da nono posto, a risultare infine quinto, e' un mistero dell'algoritmo del Financial Times. Didier Reynders, allo stesso modo, con una media da sesto posto secondo i tre criteri, infine risulta terzo.
Mistero, dunque. Mica tanto, pero'. Chi ha valutato i ministri? Giornalisti del Financial Times? No. Sette prestigiosi leccapiedi, economisti nel tempo libero, riuniti nel seguente comitato di valutazione: 1. Jacques Delpla, Francia; 2. Gilles Moec, Francia; 3. Michael Heise, Germania; 4. Peter Vanden Houte, Belgio; 5. Robert Bergqvist, Svezia; 6. Marco Annunziata, Italia; 7. Erik Nielsen, Gran Bretagna. Li ho volutamente elencati in quest'ordine perche' i primi cinque posti sono occupati, guarda caso, da Francia, Germania, Belgio, Svezia, Italia. Gran Bretagna solo settima, Erik Nielsen dev'essersi distratto nel momento sbagliato.
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