venerdì 13 novembre 2009

I Finti Tonti

Le Temps, quotidiano svizzero, si chiede perche' oggi la vicina Italia sia cosi' distante. "L'Italia e' il secondo partner economico della Svizzera, dopo la Germania, prima di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti". E fin qui... "La vita politica italiana appartiene a una cultura diversa, difficilmente decifrabile a nord delle Alpi. Per gli svizzeri Roma e' gia' Sud, i suoi misteri, la sua mafia, la sua corruzione e i suoi traffici sono qualcosa che non rientra negli schemi mentali che rendono invece quello che accade a Berlino e Parigi comprensibile". E gia' qui non ci siamo. Come, per gli svizzeri la mafia, la corruzione, i traffici italiani sono un mistero? Che sorpresa. Eppure il frutto degli sporchi traffici di mafia e corruzione, un fiume di denaro, sbocca proprio in Svizzera. Questo esercizio di bendaggio e finta cecita' e' riuscito male.

"Vi e' una sorta di sovrapposizione fra l'incomprensione del resto della Svizzera per il Canton Ticino e l'incomprensione della Svizzera per l'Italia". Canton Ticino e Italia coincidono, agli occhi degli svizzeri. Grossa novita'. "L'Italia degli anni '50, '60 e '70 e' vista come il vicino povero che esporta da noi i lavoratori stagionali, spesso vittime di umiliazioni che non sono state affatto dimenticate a sud delle Alpi". Sembra di leggere rimpianto, in queste righe, per un dopoguerra in cui l'Italia esportava solo braccia, utili all'economia svizzera, passibili di offese e minacce, e non invece capitali, quando le braccia sono tornate in Italia e la esorbitante ricchezza italiana si e' orientata verso i sicuri e omertosi lidi delle banche svizzere. Gli operai degli anni '50 potevano essere facilmente identificati e offesi. Pecunia non olet, invece.

"Silvio Berlusconi non risparmia a nessuno le sue battute sessiste e i consiglieri federali che gli fanno visita ne escono turandosi il naso. E Giulio Tremonti, per aver diretto una fiduciaria a Milano, conosce bene i mezzi che permettono ai contribuenti italiani di sfuggire al fisco e mettere in salvo il loro denaro in Svizzera". Gia', Berlusconi puzza e Tremonti e' un mago dell'evasione fiscale, in fondo. E allora? Sono gli unici che vi fanno schifo? Come mai su Craxi, trent'anni fa, non avevate nulla da dire?

L'Italia vuole semplicemente raccattare denaro in Svizzera perche' da sempre e' incapace di gestire i soldi pubblici e spesso deve inventarsi qualche toppa d'emergenza per coprire le spese pubbliche. La Svizzera, da parte sua, il denaro non ha intenzione di perderlo e protesta contro i raid della Guardia di Finanza italiana.

Il lato comico della vicenda e' che solo una minima parte dei soldi che rientreranno in Italia con le buone (scudo fiscale) o con le cattive (Guardia di Finanza) verranno investiti in italia, il resto tornera' all'estero. Di nuovo in Svizzera? Puo' darsi. E' vero che la Svizzera sta facendo sforzi per uscire dalla lista nera dell'Ocse sui paradisi fiscali. Ma e' altrettanto vero che i capitali accumulati nei caveau svizzeri in decenni di omerta' finanziaria sono troppi e non si sbiancano magicamente con uno schiocco di dita. Resteranno in circolo nell'economia svizzera per anni. L'esaurimento di questo beneficio si completera' quanto prima gli stati occidentali decideranno di interrompere il flusso di denaro sporco e nero verso i cantoni. Gli svizzeri sperano in questo: quando sara' passata la buriana della crisi finanziaria, la pressione internazionale sui paradisi fiscali si allentera' e la Svizzera tornera' a attirare capitali. Perche' e' un paese neutro, un paese di finti tonti che fingono di non vedere, non sentire, non capire, solo Dio sa come hanno fatto ad attirare centinaia di fantastrilioni da tutto l'universo, quello sanno fare e quello continueranno a fare in eterno.

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