Il voto agli italiani all'estero e' stato introdotto nel 2006 per iniziativa dell'allora ministro Mirko Tremaglia, titolare di un dicastero che operava esclusivamente sugli italiani all'estero. Ci mise 3 anni per far passare la sua leggina. Tremaglia intratteneva rapporti con un certo tipo di italiani all'estero, della sua generazione, nostalgici del fascismo come lui, emigrati nel dopoguerra. Magari si aspettava di fare il pieno di voti. E invece al primo colpo gli italiani all'estero, che sono liberi di informarsi sui media internazionali e sono al corrente delle porcate berlusconiane in Italia, votarono massicciamente contro Berlusconi e, ahime', Tremaglia.
Ci si attendeva una punizione esemplare. Che e' arrivata puntualmente. L'attuale governo ha tagliato forsennatamente la rete consolare. In Belgio, chiusi i consolati a Liegi, Mons e Genk, in una nazione con piu' di 200mila italiani, il 2% della popolazione belga. Il risultato, da un punto di vista elettorale: gli italiani dell'Hainaut, provincia ricca di ferriere e miniere, destinazione dell'emigrazione italiana degli anni '50, avrebbero potuto votare a Mons e invece no: Bruxelles, unica possibilita'. Si capisce perche' dei 180mila aventi diritto di voto hanno votato solo 10mila, il 6%, immagino gli italiani che vivono a Bruxelles.
Poi leggi i risultati e scopri che il 33% di essi hanno votato Berlusconi. Bizzarro. Soprattutto gli italo-bruxellesi, se potessero lo azzannerebbero. Ma tant'e'.
Io non ho votato, perche' sono certo che le elezioni, soprattutto all'estero, sono truccate. Leggere, per credere, il blog di Fabristol: ha fatto lo scrutatore a Bristol e scrive testualmente "sarebbe stato facilissimo mettersi d’accordo e divertirsi un po’. Nel nostro seggio eravamo in tanti con il rappresentante consolare vicino, ma in centri più piccoli dove gli scrutatori si conoscono o sono dentro qualche partito, sarebbe stata una stupidaggine, complice il fatto che poi non c’erano poliziotti o rappresentanti di lista". Sarebbe stata una stupidaggine? Stiamo parlando di italiani: e' stata una stupidaggine.
Al Ministero dell'Interno risulta che a Praga abbiano votato 678 elettori, distribuiti in 10 seggi, il 50% ha votato Berlusconi. Bene. Peccato che agli italiani di Praga risulti che gli aventi diritto fossero 355 e non 678 e addirittura nella circoscrizione III (Italia centrale) l'affluenza raggiungeva il 103%. Dati simili in Bulgaria e in Lettonia, dove ha votato il 100% dell'elettorato, a Cipro il 70% quando l'affluenza complessiva del milione e duecentomila italiani all'estero alle urne e' arrivata al 7%, sette per cento.
E che dire dello strano caso olandese: gli elettori si presentano ai seggi convinti di poter votare i candidati italiani, gli scrutatori gli rispondono che possono votare solo i candidati olandesi, perche' questa e' la loro scelta. Bizzarro. Quegli elettori non hanno mai fatto alcuna scelta sui candidati. Risultato: il 30% dei 25mila aventi diritto non sono stati ammessi al voto.
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