venerdì 5 giugno 2009

Senza Sperare nel Times


Ieri terminava la campagna elettorale anche qui in Belgio. Elezioni europee e amministrative, esattamente come in Italia. Zappeggiavo col telecomando fra i canali tv belgi, c'erano solo dibattiti politici. Si parlava un po' di tutto. Il panorama politico belga e' piuttosto frammentato, saranno una decina di partiti, da moltiplicare per due visto che ogni comunita' linguistica ha diritto al suo partito. E cosi' ci sono un partito socialista francofono e uno fiammingo, un partito dei verdi francofono e uno fiammingo e cosi' via.

Si parlava di tutto. Trattato di Lisbona. Budget dell'Unione Europea. Utilizzo dei Fondi Europei in una regione svantaggiata come l'Hainaut. Si dibatteva. Cinque, sei esponenti intorno a una tavola rotonda, il conduttore (poco piu' che un ragazzo) che modera. Democristiani di qua, liberali di la', quelli sono favorevoli, questi sono contrari. Cosa faresti tu, cosa farei io. Il tono della voce puo' essere calmo, retorico, aggressivo, ragionevole, orgoglioso. I punti di vista possono essere i piu' disparati. Nessuno cerca di azzannare l'altro provando a sottometterne il punto di vista urlando piu' forte. Bizzarro.

Su un altro canale, i due principali candidati sindaci a Bruxelles, faccia a faccia. Domanda: "i verdi dicono che bisognerebbe limitare l'invasione della pubblicita' sui mezzi di trasporto pubblici a Bruxelles, cosa ne pensa?" Risposta del liberale: "no, io sono favorevole alla pubblicita', ci mancherebbe". Risposta del socialista: "certo, non dev'esserci un'invasione di cattivo gusto, ma io non limiterei la pubblicita'". Domanda: "cosa ne pensa del raddoppio della capacita' del Ring?" - il Ring circonda Bruxelles e sarebbe l'equivalente del Grande Raccordo Anulare. Il liberale: "sono favorevole, bisogna decongestionare il traffico". Il socialista: "costa troppo, cerchiamo di rafforzare il trasporto pubblico".

E avanti cosi'. Che noia mortale.

Dall'altra parte, su RaiDue, la giostra. Una megera senza denti e dal trucco inguardabile intervista il nostro caro vecchio sporcaccione di primo ministro. Che delizia. "Il compleanno di Noemi Letizia?" "Ci tornerei". "Kaka' al Real Madrid?" "Lunedi' ne parliamo". E cosi' via. Su tutto il resto c'e' il segreto di stato.

Nessun contraddittorio. Nessun confronto. Nessuna tavola rotonda con Pannella, Franceschini, Di Pietro, Berlusconi e Bossi, e un giovane giornalista che gli porga le domande e li faccia dibattere. Niente di niente. Berlusconi che dice "tutti i precedenti governi della Repubblica non sono riusciti a fare il 40% di quello che il mio governo ha gia' fatto in un anno". Nessuno che controlli questa boiata e gli controbatta "guardi che non e' il 40% e' il 42%" - e lui che risponde "io non ho mai detto 40%" e l'altro "no l'ho sentito io 40% ed e' anche registrato" e lui "sara' anche registrato ma e' un complotto della sinistra e chiunque nel mondo dica che io ho detto 40% lo querelo" e cosi' via...

Allora che fanno in Italia, aspettano tempi migliori? Ma i tempi migliori ci sono gia', appena fuori dall'Italia. Allora aspettano semplicemente che questo disumano viagra-addicted si levi dai coglioni e poi agganceranno il resto del mondo in scioltezza. Fosse cosi' semplice. Non hanno capito che il Deus-ex-Machina esiste solo nelle tragedie greche: sono loro che devono levarselo dai coglioni, con le loro forze, senza sperare nelle spintarelle quotidiane di Times e El Pais.

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